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La responsabilità sociale: un’opportunità per dare valore all’impresa

Da un’indagine pubblicata da Nielsen, “Doing Well by Doing Good” [1] è emerso che:

– Il 67% degli intervistati preferirebbero lavorare per un’azienda socialmente responsabile

– Il 52% dei consumatori affermano di aver acquistato un prodotto o un servizio negli ultimi sei mesi da un’azienda socialmente responsabile.

Kering ha costituito un “Sustainability Committee”, ovvero un comitato per la sostenibilità, composto da una cinquantina di membri, che ha implementato policy e linee guida per il raggiungimento degli obiettivi prefissati in tema di sostenibilità (ambientale e etica).

LVMH ha adottato una policy sulla Responsabilità sociale d’impresa, basata su quattro pilastri fondamentali (well -being at work, talent e know-how, preventing discrimination, supporting local communities).

Burberry ha creato, Burberry Beyond, ovvero il programma del gruppo che include le attività intraprese in ambito sociale, culturale e ambientale.

Il comune denominatore di queste iniziative è la Responsabilità Sociale, driver sempre più importante per la creazione del valore dell’impresa.

Che cosa si intende per Responsabilità sociale d’impresa?

Per Corporate social responsability (CSR), si intende l’impresa che adotta, nella propria attività di produzione di beni o di fornitura di servizi, una politica di rispetto di tutte quelle categorie di soggetti che sono coinvolti, in modo diretto o indiretto, nell’impresa.

Queste categorie di soggetti sono i dipendenti, i cd. stakeholders, ovvero fornitori, sub-fornitori, organizzazioni sindacali, consumatore finale, e, in generale, tutti quei soggetti esterni all’impresa che ne influenzano l’attività o sono influenzati dalla medesima.

Si tratta quindi di imprese che scelgono di perseguire il profitto in modo socialmente etico.

Quali sono le azioni da porre in essere per diventare un’impresa socialmente responsabile?

Le azioni che le imprese possono attuare ai fini di una gestione socialmente responsabile sono molteplici, con un diverso grado di impatto nella stessa organizzazione aziendale.

Si può passare dal monitoraggio di alcuni aspetti organizzativi, alla redazione di linee guida o di policy, alla creazione di comitati che si occupano di sostenibilità, alla redazione di una vero e proprio bilancio di sostenibilità.

Ecco alcuni modi in cui può essere declinata la CSR sulla base delle categorie di soggetti che possono beneficiare di questa responsabilità sociale:

  1. Per quanto riguarda i lavoratori, la società deve prevedere una retribuzione congrua, degli orari di lavoro adeguati, delle condizioni di lavoro sicure e dignitose, non deve impiegare lavoratori privi di regolare contratto e deve evitare lo sfruttamento del lavoro minorile. Sempre in tema di lavoratori, un’impresa socialmente responsabile è quella che non discrimina in base al sesso, alla nazionalità, al credo religioso o politico, creando opportunità di crescita e di valorizzazione delle competenze.
  2. Circa la supply chain, il tema della responsabilità sociale si sostanzia in sistemi di approvvigionamento responsabile delle materie prime (ad es. approvvigionamento di pellame proveniente da allevamenti tracciati e gestiti responsabilmente), nella qualificazione dei fornitori e nel loro controllo secondo le politiche aziendali in tema di CSR nonché nella tracciabilità della stessa catena produttiva.
  3. Nei confronti dei consumatori e del territorio, l’impresa socialmente sostenibile si connota per la trasparenza nella comunicazione dell’impatto che la sua attività ha nel sociale e dei propri obiettivi in tema di sostenibilità.
  4. Infine, verso tutti gli stakeholders, l’impresa, per essere considerata socialmente responsabile, deve svolgere la propria attività in piena legalità. Si tratta pertanto di approntare l’attività d’impresa secondo sistemi che evitino la commissione di reati che possano essere percepiti con maggiore disvalore da parte della comunità, quali ad esempio i reati contro la Pubblica Amministrazione (es. corruzione, concussione), quelli posti a tutela della proprietà intellettuale (es. contraffazione) e quelli volti a tutelare la regolarità contributiva (es. reati tributari).

Qual è il punto di partenza per diventare un’impresa socialmente responsabile?

Il punto di partenza della CSR è in ogni caso il rispetto del dettato normativo. Ad esempio, in tema di salute e sicurezza dei lavoratori, sarà necessario che l’impresa adempia a quanto previsto, in Italia, dal c.d. Testo Unico sulla Sicurezza d.lgs. 81/2008.

Sempre di rispetto legislativo si tratta nel caso della creazione di un’organizzazione societaria improntata alla legalità, ad esempio al rispetto delle norme penali in tema di corruzione.

Se il fare impresa secondo legge è un obbligo, il fare impresa in modo socialmente responsabile impone che la legalità non rimanga un mero principio, ma venga attuata nella vita aziendale, mediante la predisposizione di policy e procedure da farsi rispettare all’interno e all’esterno dell’impresa.

Ma vi è di più. Se l’imprenditore esige che l’operato di tutti sia conforme ai dettami normativi, creerà un’organizzazione e una gestione tale da rendere difficile la mancata applicazione delle procedure implementate in azienda. Tutto questo altro non è che l’adozione di un Modello di organizzazione ai sensi del d.lgs. 231/2001 e del relativo codice etico.

CSR e standard volontarie

La CSR nei confronti dei lavoratori, si esplicita nei requisiti richiesti dallo standard SA 8000.

La CSR per la corretta gestione della supply chain si declina attraverso la definizione di criteri per la qualifica dei fornitori, di procedure di controllo dei medesimi rispetto agli obiettivi aziendali in tema di sostenibilità.

Altro punto di partenza per riflettere sulla responsabilità sociale è la ISO 26000. Lo standard definito a livello mondiale nel 2010, è una linea guida, non una norma. Ciò significa che non è certificabile da un ente di parte terza, come lo sono le ISO per la gestione della qualità o dell’ambiente.

Si tratta quindi di uno strumento per la diffusione della CSR che offre degli spunti di riflessione per le aziende che desiderano approcciare la responsabilità sociale d’impresa.

Ogni impresa infatti declinerà la CSR secondo la propria attività e le proprie esigenze.

Attraverso una corretta gestione delle relazioni sociali, i progetti che aumentano il valore degli affari (cd. business value) si fondono con i progetti che creano valore per il sociale (cd. social value), producendo un valore condiviso (cd. shared value) e generando un considerevole ritorno di immagine.

[1] Indagine pubblicata da Nielsen, “Doing Well by Doing Good”, giugno 2014, condotta tra il 17 febbraio e il 7 marzo 2014, intervistando oltre 30.000 persone in 60 Paesi, nelle regioni Asia-Pacifico, Europa, America Latina, Medio Oriente, Africa e Nord America.

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